Consulenze in criminologia e strategie di riduzione danno, prevenzione ed interazione con i media in Svizzera

Consulenze in criminologia e strategie di riduzione danno, prevenzione ed interazione con i media in Svizzera

Il controllo, privato o statale che sia, è prevalentemente garantito dalla repressione, spesso menzionando la tolleranza zero nei confronti di determinati fenomeni.

Purtroppo, sempre più spesso, ci troviamo confrontati a scenari di criminalità diffusa; i più conosciuti sono il fenomeno degli stupefacenti e quello della prostituzione (intesa come sfruttamento e tratta di esseri umani), ma non solo.

Anche i furti e la criminalità informatica hanno cominciato a far parte del quotidiano di ognuno di noi da diversi anni e, con l’invecchiamento della popolazione, il numero di possibili prede aumenta continuamente.


Ci sono situazioni in cui le risorse repressive non sono sufficienti per garantire il controllo.

In questi casi è utile studiare strategie complementari non convenzionali utili ad affrontare il problema mettendo a punto una strategia di sicurezza globale, economicamente sostenibile.

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Consulenze in Criminologia

Il criminologo, pur non essendo uno specialista in un campo specifico, può essere definito il trait d’union in grado interagire attivamente con tutti gli attori che, con mansioni differenti, ruotano attorno al mondo dell’illecito.


Il criminologo, ad esempio, non è generalmente in grado di svolgere un’autopsia, ma è normalmente in grado di capire e discutere un rapporto autoptico. Lo stesso vale per una perizia psichiatrica o un’analisi balistica, ma anche per una sentenza penale. Il criminologo ha spesso una doppia – a volte anche tripla – formazione.

Il profiler ad esempio, oltre ad una formazione accademica in criminologia ne ha una anche in psicologia.


Il criminologo è in grado d’interagire con gli specialisti dei vari campi per proporre una strategia che tenga conto di tutte le variabili in campo.

Strategia di Riduzione del danno

Le strategie di riduzione del danno sono impiegate laddove non è possibile eliminare il danno alla radice e sono utilizzate per pilotare situazioni che arrecano danno al singolo, a un gruppo di persone o alla società intera.


Le strategie di riduzione del danno nascono a Liverpool negli anni ’70 e si sviluppano negli anni ’90 quando, in piena emergenza AIDS, era imperativo arginare il propagarsi di malattie infettive tra i consumatori di eroina. In seguito, constatata l’efficacia della metodologia, si è cominciato ad adeguarla anche ad altri ambiti come, ad esempio, quello della prostituzione.


Oggi queste strategie possono essere sviluppate in praticamente tutti i campi oggetto delle scienze della sicurezza.

  • COCA

    Spaccio diffuso a Lugano


    Scene di spaccio diffuso: strategie di controllo non convenzionali”, fa parte di un mandato svolto per conto della città di Lugano quando sulla via Besso – eravamo nel 2008 – si contavano fino a 80 spacciatori di cocaina nigeriani contemporaneamente.


    N.B. Il PDF scaricabile è una versione “light” del lavoro. Vi troverete il sommario completo e i ragionamenti che portano alle strategie proposte, ma non vi troverete queste ultime.

  • SKATES

    Giovani: caschi e skates


    Quando il rischio è multiplo, concentriamoci sull’indispensabile.


    La pratica dello skate è un’attività molto diffusa tra i giovani e i giovanissimi. Purtroppo molti ragazzi non mettono le adeguate protezioni.


    Inutile incitare esplicitamente gli amanti dello skate ad indossare le ginocchiere quando si può facilmente constatare che non utilizzano neppure il casco.


    Dopo aver studiato a fondo l’argomento, e passato qualche giornata negli skate-park ad osservare e parlare con gli “schettinatori”, abbiamo deciso di puntare tutto sul casco, pur affrontando in modo indiretto il problema “ossa rotte”, perché


    …se rompi le ossa all’ospedale te le aggiustano.

    Se rompi la testa, rischi di non poter più decidere.


    L’opuscolo che ne è nato è stato distribuito nei negozi specializzati, negli skate-park e negli ospedali del cantone Ticino.

  • PROSTITUZIONE

    Prostituzione

    Il caso della casi


    Nell’aprile del 2006 la CASI (Club Associati della Svizzera Italiana) ci diede mandato di coordinazione e rappresentanza dell’associazione di fronte a media e autorità.


    Parallelamente ci ha affidato il compito di predisporre le strategie necessarie al raggiungimento degli scopi sociali. In particolare, i membri dell’associazione hanno l’esigenza che le proprie ospiti siano tutelate da qualsiasi forma di sfruttamento e/o abuso.


    Siccome la prostituzione era in quel periodo prevalentemente esercitata da persone che non potevano regolarizzare la propria posizione sul territorio elvetico non è difficile immaginare che chi si prostituiva illegalmente diventava facilmente vittima privilegiata di abusi, violenze e crimini che difficilmente avrebbe denunciato per paura di essere espulsa dalla Confederazione.


    Per questa ragione si sono dovuti predisporre degli accorgimenti tecnici utili a garantire la sicurezza delle ospiti e si è dovuta sviluppare una rete d’informazione interna utile ad identificare potenziali sfruttatori.


    Sul piano politico abbiamo messo a punto una strategia volta ad ottenere un cambiamento della legge federale sulla dimora e il domicilio degli stranieri, che tenesse conto cioè della situazione venutasi a creare, e che servisse a proteggere in modo efficace i diritti delle persone che si prostituiscono in Svizzera.


    Dopo aver preso contatto con le autorità del cantone Ticino (ed aver ottenuto poca soddisfazione) si è cominciato con un’aperta campagna di comunicazione a mezzo stampa raggiungendo così, tramite giornalisti, i parlamentari.


    Per ottenere le informazioni necessarie abbiamo svolto due studi scientifici collaborando con istituti universitari come, ad esempio, il CIRS (Centro Interdisciplinare di Ricerca in Sessuologia). Questo studio, presentato al congresso europeo di sessuologia nel 2008 a Roma,  ci ha permesso di mettere in evidenza diversi problemi d’ordine sanitario, che la politica allora in voga non faceva che aggravare.


    Parallelamente, abbiamo svolto un’analisi criminologica volta ad evidenziare i problemi d’ordine pubblico.


    Grazie a questi due lavori abbiamo trovato persone sensibili all’argomento nei diversi parlamenti cantonali che hanno sostenuto l’idea di creare un progetto pilota basato su una strategia di riduzione del danno a livello federale, ottenendo anche l’appoggio di un partito politico presente in tutti i parlamenti cantonali e in quello federale.


    Lo scopo dichiarato era quello di chiedere alle autorità federali, tramite i parlamenti cantonali, di chinarsi sulla problematica e allestire di un progetto pilota utile a conoscere e studiare la questione “prostituzione” a 360 gradi.


    Lo studio avrebbe dovuto permettere di creare una legge applicabile, che tenesse conto cioè della situazione sul territorio e delle risorse a disposizione per controllarla.


    Nel parlamento ticinese è stata depositata una mozione nel settembre del 2007 e il governo ha predisposto la creazione di un gruppo d’esperti nel dicembre dello stesso anno.


    Il gruppo d’esperti ha approvato il principio proposto. La stessa cosa ha fatto l’esecutivo e, il 21.4.09 , a larghissima maggioranza (69 favorevoli e 1 astenuto) il parlamento ha votato a favore della proposta.

Strategie Preventive

Ci sono casi in cui le situazioni a rischio sono prevedibili, di conseguenza è spesso possibile prevenirle, altre volte si può almeno ridurre il danno.


Una strategia preventiva nasce da una profonda conoscenza del fenomeno da contrastare, dalle strategie adottate in casi simili in altre parti della Svizzera e all’estero, da una conoscenza estesa delle tecnologie elettroniche e informatiche più recenti e dalla capacità di analizzare le informazioni nel loro insieme. Infine, ma non da ultimo, saper interagire con i media in maniera costruttiva può rivelarsi determinante per il buon esito dell’operazione.


Nel campo delle scienze della sicurezza sono rari i casi in cui non si possa ottenere un risultato migliore – o a minor costo – con una strategia globale strutturata di quanto ottenuto esclusivamente con tecniche classiche.


L'agenzia investigativa IRX dal 2003, operante in tutta la Svizzera e ovunque a livello nazionale e internazionale, è in grado di mettere in campo specialisti con esperienza ventennale nella messa a punto di strategie preventive e di riduzione del danno.

Interazione con i media

Il diritto di difendere la propria reputazione può essere esercitato più efficacemente con una strategia di comunicazione strutturata.


Chi finisce nelle maglie della giustizia spesso si trova anche nel collimatore dei media. Quando questo accade la pressione psicologica sul diretto interessato e la sua famiglia diventa insopportabile. In questi casi si vorrebbe controbattere cercando così di salvare la propria reputazione.


Purtroppo però, senza una strategia di comunicazione studiata a tavolino, senza un dossier stampa completo, documentabile e di facile comprensione, si ottengono spesso risultati controproducenti. Per questo motivo è utile affidarsi a dei professionisti. Chi lavora alla IRX ha già portato a termine più mandati in questo campo e gode di provata esperienza.


Per ulteriori informazioni e referenze potete contattarci senza impegno.

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